Come nasce “Ti racconto un bosco”
Qualche giorno fa ho invitato i miei follower di Instagram a raccontarmi la loro idea su come avrebbe potuto evolversi il progetto de ilvivaiodeisogni. Ho ricevuto tanti consigli e opinioni ma uno mi ha colpito in modo particolare. A darmelo è stata Valeria, una ragazza sarda emigrata nel nord Italia. Mi ha dato un consiglio quasi banale se pensi a come è ricca di foto che hanno come protagonista la natura la mia gallery. E sopratutto se sai che i sogni sono da sempre una costante della mia vita.
Il suo consiglio era incentrato sul bosco e sull’idea di costruisci attorno delle storie incantate. Non so come ho potuto non pensarci prima, dopotutto per me il bosco è pura magia e riesco a costruirci sopra storie immaginarie che lasciano Sofia a bocca aperta. Certo però un conto è inventare le storie da raccontare alla tua bambina Elfo e un’altra è metterle nero su bianco.
Sarde ovunque…..Raffaella
Non è passato nemmeno 1 minuto e già sapevo con chi poter condividere questo progetto. Con chi avrei potuto farlo se non con Raffaella? fantastica scrittrice sarda emigrata a Palermo che si racconta nel suo blog piccolasicilia . Chissà se stando vicine avremo avuto la stessa sensibilità nello starci accanto, anch’io sono stata emigrata e credo che poi quando ti ritrovi lontano da casa i sentimenti per la tua terra e i suoi abitanti tendo ad essere molto più accentuati. Si acquisisce una sensibilità maggiore.
Io e Raffaella ci conosciamo da 2 anni e oltre, ci siamo viste una sola volta ma siamo talmente in sintonia da comprenderci al volo. Possiamo tradurre il nostro rapporto così: Io le penso e Raffaella mette in pratica, io fungo un pò anche da motivatrice ma lei ha un modo di ragionare che mi aiuta a far evolvere ancora meglio i miei pensieri. Insomma siamo una squadra che si completa a vicenda.
Il primo racconto
Il primo racconto del progetto “Ti racconto un bosco” è nato in mezza giornata esattamente il 15 di Novembre. Raffaella ha ascoltato la mia mezza idea e l’ha messa in pratica. Ho pubblicato il racconto su Instagram alle 22, senza un titolo, senza un’idea di quale sarebbe stato il seguito. Poi abbiamo pensato che il bosco poteva essere quello di Pantaleo perchè lui è il protagonista delle mie foto. E’ il bosco meraviglioso del mio paese, Santadi, e non poteva essere altrimenti. Il titolo era li sotto i nostri occhi. Raccontiamo un bosco e lo facciamo dal punto di vista di chi lo abita, folletti, gnomi, elfi. Insieme a loro anche il vento, il sole e la pioggia. E anche l’uomo….
Non voglio svelarvi altro, sappiate solo che ogni giovedì l’appuntamento è con i nostri amici Pick, Puck e gli abitanti del bosco. Potete seguire le loro avventure nel mio profilo Instagram e in quello di Raffaella . Oltre che nei nostri rispettivi blog. Vi lascio con la prima parte del nostro magico racconto.
Vi presentiamo “Ti racconto un Bosco”
Pick si sistemò il cappellino giallo sulle ventitré, prese la legnomobile e salì su per il tronco.
Nel piccolo appartamento del condominio di via dei Funghi per fortuna c’era il suo Puck ad aspettarla.
“Che profumino”, esclamò entrando dentro.”Ho cucinato la tua pietanza preferita: zuppa muschiata appena raccolta dal nostro orto. Suvvia, cambiati che è pronto”
“Grazie amore, arrivo subito”
Dopo essersi cambiata, Pick gustò la sua zuppa calda calda. Ne aveva proprio bisogno.
“Come è andata oggi in ufficio?”
Già, come era andata?
Pick dirigeva il reparto IB di Pantaleo. E quella giornata piovosa, per il reparto Interventi Boschivi, era stata davvero faticosa.
Aveva dovuto organizzare le squadre di soccorso per andare in aiuto degli elfi del nord, i sommozzatori per recuperare chi era rimasto isolato nella palude luminescente… insomma… una fatica immensa. Ma era contenta, grazie a Woosh era riuscita a dimezzare i tempi.
Chi era Woosh? Lo scoprirai la prossima puntata…