Oggi 6 maggio 2019 è la giornata mondiale della lentezza. E’ una data che per un motivo o per l’altro mi è sempre capitata sotto gli occhi, almeno da quando sono attiva su Instagram. Mi ha sempre incuriosita e mi sono sempre chiesta se potessi ritenermi una di quelle persone che affrontano la vita con la giusta lentezza. Ma come si può quantificare la lentezza della propria vita? Bene vi dirò che quest’anno riesco davvero a ragionare su questo aspetto, per la prima volta dopo anni. E riesco a darmi una risposta assolutamente positiva.
Quando ero multitasking
Per anni sono stata orgogliosa del mio atteggiamento da donna multitasking. Dopi i 20 anni andavo fiera della capacità di lavorare senza guardare l’orologio, dell’energia che riuscivo a trovare per poter praticare uno sport dopo essermi sciroppata 10/12 ore di lavoro, delle risorse nascoste che mi permettevano di uscire la notte ed essere fresca come una rosa dopo 5 ore di sonno – per potermi poi spalmare le ore di lavoro di cui sopra sempre con il sorriso stampato in faccia. Ovviamente trovavo anche il tempo per dedicarmi al prossimo, alla mia famiglia e a chiunque avesse necessità del mio aiuto.
E c’è da dire che il settore in cui ho lavorato per 2/3 della mia vita è quello turistico, dove a seconda della mansione svolta spesso si fa fatica a rispettare gli orari alla lettera. Soprattutto quando si ricopre un ruolo di responsabilità. Io di mio posso dire che ho questa attitudine a prescindere. Ho lavorato per 12 ore filate anche quando ero una semplice cameriera, per dire. Per dedizione e passione.
Segnali che ti indicano il cambiamento
Quando 9 anni fa mi è stato diagnosticato il Neurinoma non ho ben capito da subito quali sarebbero state le conseguenze sul mio modo di percepire il mondo. Sapevo come sarebbe stata la mia vita dopo ma non come avrei reagito io. Ho semplicemente reagito rallentando e l’ho fatto per gratitudine per questa nuova occasione che mi veniva data. Ma la cosa stupenda è che l’ho fatto prima di tutto per gratitudine verso me stessa, verso la positività e l’impegno che avevo investito in questa sfida che il destino mi aveva messo sulla strada. Ho rallentato a lavoro e nella vita. Ho iniziato a dire dei no quando ritenevo che le energie da dover mettere in campo non erano consone al mio stile di vita. Avevo trovato un giusto equilibrio.
La nascita di Sofia che porta gioia ma rompe gli equilibri e mi riporta un pò indietro. Eccolo il secondo travolgente cambiamento. Una gravidanza difficile ma sono stata ripagata da questa creatura che dopo i primi 2 – 3 mesi di assestamento mi ha davvero stupita. Dormiva. Tutto questo sembra scontato ma chi è mamma sa benissimo che non lo è. Una bambina di facile gestione, che a 5 mesi si è perfettamente integrata al nido in un battito di ciglia. Solare e molto collaborativa.
E così quando aveva 5 mesi ho ripreso il lavoro e ho pensato che sarebbe stato facile gestire tutti gli aspetti della nostra nuova vita. Lavorare su turni, un marito lavoratore notturno, io che devo gestire i malanni notturni di Sofia spesso in solitudine, la mancanza di un supporto parentale vicino – non conto le volte in cui ho buttato giù dal letto mia madre e mia sorella affinché salissero sul primo bus per spararsi 2 ore di viaggio e raggiungerci. Poi è successo che mia madre non fosse più tanto in forma, che mia sorella fosse impegnata a lavoro e poi anche lei a fare la mamma. E soprattutto Sofia è cresciuta, incredibile ma vero. Ha iniziato la materna rompendo tutti gli schemi – non sto qui a dilungarmi sul motivo ma cliccando qui potrete sapere qualcosa di più sul percorso che abbiamo intrapreso.
La strada ritrovata
Il resto della storia lo conoscete già. Dopo averci pensato – nemmeno tanto – ho capito che dovevo riappropriarmi della lentezza che avevamo guadagnato e che avevo bisogno di ritrovare più spazio per me e per la mia famiglia. Ho chiesto il demansionamento a lavoro e da 2 mesi sono una cameriera felice. Ho ritrovato l’equilibrio perso e mai scelta fu più giusta. Non ho rinunciato a nessuna carriera, figuriamoci. Ero ormai arrivata a destinazione e per fare un balzo in avanti avrei dovuto fare le valige e decollare altrove, cosa evidentemente nemmeno presa in considerazione.
Non voglio di certo dire che per ciascuna di voi la strada da percorrere sia questa. Esistono infinite vite sulla terra con altrettante infinite sfumature. Le esigenze sono differenti così come la percezione del tempo che scorre. Nascevo lenta – lo ero tanto da piccola – e mi sono ritrovata. Il consiglio che posso dare è di seguire il proprio istinto e le proprie esigenze quando è possibile, senza stare dietro a stereotipi. Nel mio caso essere multitasking stava diventando tossico e dannoso. Magari per qualcun’altra è rigenerante 🙂
Ghirlanda di primavera al profumo di lavanda
Ho realizzato questa ghirlanda diverse settimane fa, 3 per la precisone. E’ bruttina, imperfetta e per niente scenografica. Non ho mai pensato di non scrivere il tutorial solo perché non era un granché alla vista, semplicemente non trovavo il tempo. Oggi il tempo l’ho voluto trovare a tutti i costi chiedendo a marito di intrattenere Sofia – se mi vede con il PC è garantito che voglia metterci le mani. L’ho fatto perché la sua realizzazione è stata davvero un inno alla lentezza e soprattutto alla collaborazione. E si perché Ale è stato determinante, con la sua proverbiale lentezza e con l’aiuto che mi ha dato per reperire la materia prima.
COSA VI OCCORRE PER REALIZZARE LA GHIRLANDA DI PRIMAVERA AL PROFUMO DI LAVANDA
- Rami di ulivo o di vite
- Lavanda
- Forbici
- Spago sottile
- Sottofondo musicale “La natura”
PROCEDIMENTO
- Per realizzare la Ghirlanda di primavera al profumo di lavanda prendete dei rami di ulivo, quelli più sottili e freschi perchè sono facilmente manipolabili. In alternativa potete anche prendere dei rami di vite. Ma se non riuscite a reperire nessuno dei due potete rivolgervi al vostro fioraio di fiducia e acquistare una base già assemblata. In genere sono realizzare con la vite.
- Se reperite il materiale dovete manipolarlo in modo tale da ottenere un cerchio, fissate le espremità con dello spago in modo tale che rimanga ben saldo. Partendo dal basso di questo cerchio iniziate ad avvolgere i rami di lavanda. Prima dal basso verso destra e poi dal basso verso sinistra.
- Proseguite fino a che non avrete ottenuto una ghirlanda della dimensione desiderata. Di tanto in tanto per tenere fermi i rametti più grossi potete usare dello spago per tenerli ben saldi alla base.
La Ghirlanda di primavera al profumo di lavanda è semplice da realizzare e oltre ad essere bella da vedere sprigionerà tutto il suo inconfondibile profumo per tutta la casa. Quando si sarà appassita rimuovete delicatamente i rami e preparate dei sacchetti profumati. Potrete godere del suo meraviglioso profumo per lungo tempo.